Sono andata a visitare la videoinstallazione BIBLIOTECA DEGLI ALBERI = PARK EXPERIENCE, promossa dalla Fondazione Riccardo Catella, è curata da Alessandra Coppa e Giuseppe Marinoni. In attesa della realizzazione del nuovo parco Biblioteca degli Alberi nel cuore dello scenografico e metropolitano nuovo quartiere di Porta Nuova la videoinstallazione racconta in un ambiente emozionale – attraverso immagini, filmati, parole e suoni – il progetto del nuovo parco urbano di Porta Nuova a Milano e dei temi guida che lo hanno ispirato ovvero la stretta connessione tra NATURA, CULTURA e CITTÀ.
Questa videoinstallazione è anche stata selezionata e premiata da Regione Lombardia tra i 10 eventi culturali tra i più significativi che la Regione stessa ha patrocinato negli ultimi 5 anni.
La realizzazione di un parco urbano come la Biblioteca degli Alberi, progettato da Inside Outside|Petra Blaisse, in seguito alla vincita di un concorso internazionale indetto dal Comune di Milano nel 2004 da parte di un più vasto gruppo interdisciplinare – con Mirko Zardini, Michael Maltzan, Piet Oudolf sempre capitanati da Petra Blaisse – rappresenta, a detta dei curatori, l’occasione per una riflessione sulle complesse relazioni che legano i temi di Natura, Cultura e Città.
‘Il superamento della contrapposizione Natura e Cultura-Città, ovvero tra società e ambiente, è stato innescato dal progresso scientifico e tecnologico e dalle relative conseguenze. L’esaurirsi delle risorse energetiche, l’inquinamento, i cambiamenti climatici costringono a superare questa distinzione verso una descrizione più sofisticata dei rapporti tra i gruppi umani e gli ambienti che essi abitano. E invitano a considerare l’ecologia in senso più ampio nei suoi molteplici aspetti: vegetali, animali, geofisici, paesaggistici, urbani. Si sta affermando infatti un nuovo modo d’interpretare il critico rapporto Uomo/Natura in termini di “eco antropologia”.
Il verde è entrato dunque nella sensibilità contemporanea e questo significa necessariamente contemplare e riconsiderare il concetto di “biodiversità”. E questo è quello che interessa anche me, con la mia attività progettuale e di ricerca che cerco di condurre anche in questo sito. E la visione del verde urbano come deposito delle biodiversità, che ascolta l’identità del luogo per un rinnovato rapporto con la natura in città, è anche l’obiettivo di Petra Blaisse per la realizzazione del nuovo parco Biblioteca degli Alberi: ultimo tassello della rigenerazione dell’area di Porta Nuova, avviata con il masterplan elaborato dal 1999 per il Comune di Milano dagli architetti Pierluigi Nicolin e Giuseppe Marinoni, che identifica proprio il “Parco centrale” come elemento morfologico attorno al quale configurare formalmente e concettualmente quest’ampia ricucitura urbana.
‘Partendo da criteri urbani e paesaggistici assieme, il concept del masterplan si è poi evoluto in una dimensione dove anche gli edifici tendono a naturalizzarsi, come il Bosco Verticale, o seguono rigidi protocolli di certificazione energetica come contributo alla salvaguardia ambientale. L’idea di “Parco centrale” si esprime qui attraverso un’intricata rete di attraversamenti fisici e visivi. Memore della tradizione classica e barocca dei “rettifili”, qui, tali attraversamenti, assumono anche il compito di scomposizione/ricomposizione frattale come modalità per adattarsi alla complessa orografia del suolo. I “Percorsi lineari” articolano il parco in molteplici ambiti paesaggistici e tematici, le ‘Foreste circolari”, i “Campi irregolari”, i “Giardini di graminacee”, questi ultimi opera di Piet Oudolf, connettendolo alle diverse parti di città attorno.’
Il futuro è nelle “città verdi” – e tra queste si auspica anche Milano – dove naturale e artificiale si ibridano e dove alla natura è demandato il compito di generare spazi collettivi verdi e/o minerali. Ma anche nelle “case verdi”: oasi di pace e di tranquillità, dove le modalità tradizionali dell’abitare si mescolano sempre più con le necessità emergenti di lavorare a casa, rigenerarsi anche in piccoli spazi di benessere e wellness, dove anche la vegetazione interna ed esterna, su balconi e terrazzi, può collaborare a creare momenti di riconciliazione con se stessi e i propri cari.
Gli autori dell’ebook che accompagna la mostra, e che è possibile scaricare gratuitamente ancora per qualche giorno al link che indico sotto, sostengono una cosa che condivido:
“Per “città verdi”, come rivelano le contemporanee esperienze di progettazione urbana e le recenti ricerche condotte in molteplici ambiti disciplinari, non si classificano più le città disperse e dissolte nel territorio agricolo o naturale. Sempre più le città verdi, ecosostenibili, in questa attuale fase di progressiva concentrazione delle popolazioni in ambito urbano e metropolitano, sono quelle città orientate a salvaguardare i greenfield – suolo prezioso non urbanizzato. Sono città dove quell’alta densità edilizia e abitativa, che si ritrova nella città compatta europea di storica memoria, riesce a mescolarsi con i valori paesaggistici e ambientali capaci di generare nuove forme di spazi di fruizione collettiva per abitanti e visitatori.”
Se lo spazio aperto di uso collettivo come il parco Biblioteca degli Alberi diventa elemento essenziale per il completamento della rigenerazione urbana avviata per questa parte di città, anche noi nel nostro piccolo spazio domestico dobbiamo attrezzarci per trovare questo equilibrio tra Natura e Cultura, coma base del nostro equilibrio interiore.
Catalogo della mostra scaricabile gratuitamente come ebook dal sito:
http://www.smownpublishing.com
Apertura mostra
Fondazione Riccardo Catella, via G. de Castillia 28
Lunedì/Venerdì dalle 10:00 alle 12:30 e dalle 13:30 alle 17:00
Sabato dalle 11:00 alle 17:00
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